IL MERCATO TORNA IN CRESCITA CON UN +7,5%
In aprile, anche grazie a due giorni lavorativi in più, il mercato auto torna in crescita: +7,5% con 135.353 auto nuove immatricolate rispetto alle 125.884 di aprile 2023. Il primo quadrimestre, con 586.665 unità, archivia così una crescita del 6,1% sullo stesso periodo 2023 (ma resta ancora a -17,7% su gennaio-aprile 2019).
I PRIVATI GUADAGNO 2,8 PUNTI
L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori evidenzia un andamento dei privati migliore del mercato totale, che gli consente di guadagnare 2,8 punti di quota, al 50,9% (54,6% nel cumulato, +1,2 p.p.). Anche le autoimmatricolazioni recuperano 2,7 punti e salgono all’11,9% di share (10,1% nei 4 mesi, +1,2 p.p.). Il noleggio a lungo termine, unico canale in flessione (anche per il confronto con un 2023 molto dinamico), scende al 20,9% di quota sia in aprile sia in gennaio-aprile (rispettivamente -5,8 punti e -5,1 punti), per il calo delle principali società Top, mentre tengono in volume le Captive. Il noleggio a breve termine fa meglio del mercato e recupera due decimali, salendo in aprile al 10,9% di quota (8,9% nel cumulato, +2,9 p.p.). Le società crescono più del mercato, chiudendo il mese di aprile al 5,4% (+0,1 p.p.) e i 4 mesi al 5,5% (-0,1 p.p.).
NUOVA PESANTE FLESSIONE PER IL DIESEL
Tra le alimentazioni, il motore a benzina in aprile cresce in volume e guadagna 2,4 punti di quota, al 31,6% del totale, 31,1% nel cumulato (+3,5 p.p.). Nuova pesante flessione per il diesel che scende al 14,4% di share nel mese (-5,4 p.p.) e al 15,0% nei 4 mesi (-4,6 p.p.). Il Gpl segna un andamento migliore del mercato complessivo e chiude aprile all’8,5% (+0,2 p.p.) e i 4 mesi al 9,1% (+0,1 p.p.), il metano rappresenta lo 0,2% del mercato sia nel mese che nel cumulato. Le vetture ibride in aprile guadagnano 5 punti e arrivano al 39,7% di quota, al 38,6% nel cumulato (+3,1 p.p.), con un 10,7% per le “full” hybrid e 29,0% per le “mild” hybrid. Le auto BEV in aprile perdono 0,8 punti e si fermano al 2,3% di share (al 2,8% in gennaio-aprile), le PHEV retrocedono di 1,5 punti rispetto a un anno fa, al 3,3% (3,2% nel cumulato), comunque 1 punto sopra alle BEV, rappresentando un’anomalia italiana.
I SEGMENTI
L’analisi della nuova segmentazione mostra in aprile una perdita di quota delle berline del segmento A, al 10,9% di quota e una forte accelerazione dei Suv, all’1,8%. Nel segmento B crescono berline e Suv, rispettivamente al 22,2% e 26,7% di share. Nel segmento delle medie (C) calano sia le berline che i Suv, fermandosi rispettivamente al 4,5% e 18,9% di quota. Recuperano le berline del segmento D, allo 0,8%, mentre i Suv flettono scendendo al 5,4% di share. Nuova forte crescita per entrambe le carrozzerie nell’alto di gamma, con le berline allo 0,2% di quota e i Suv all’1,4%. Infine, le station wagon rappresentano il 4,2% del totale, gli MPV il 2,0% e le sportive lo 0,9%.
OTTIMO MESE PER IL CENTRO ITALIA
Dal punto di vista delle aree geografiche nel mese il Nord Est, con un incremento inferiore al mercato complessivo, cede 1,1 punti, al 35,3% di quota (34,5% nel cumulato), grazie alla spinta del noleggio, senza il quale perderebbe 12,7 punti, al 22,6%. Il Nord Ovest perde 1,4 punti e si ferma al 27,1% di share (27,6% nel quadrimestre), il Centro Italia – con un’ottima performance a doppia cifra – guadagna 1,6 punti, salendo al 23,3% del totale (al 23,1% in gennaio-aprile). L’area meridionale sale di 0,6 punti al 9,6% e le Isole di 0,4 punti, al 4,8% (rispettivamente 10,0% e 4,8% nel cumulato).
EMISSIONI
Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in aprile evidenziano una lieve crescita (+0,5%) con 121,9 g/Km, con un trend in salita; 121,3 g/Km nel quadrimestre (+0,9%).
L’analisi delle immatricolazioni di marzo per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 2,9% del mercato, il 2,6% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 3,4% e 2,5% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 68,1% (68,5% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 22,3% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,1% (rispettivamente 21,7% e 2,0% nei primi 4 mesi).
Fonte: unrae.it